Oggi parliamo di Sleddog, una disciplina che ha antiche origini nei paesi del nord, assai poco conosciuta in Italia ma che è in grado di regalare emozioni straordinarie. Un modo di vivere la natura che ha come protagonisti l’uomo, il grande freddo e i cani!
“Sleddog” significa attaccare un certo numero di cani a una slitta, e fargliela tirare sulla neve o su terra con delle ruote.
I protagonisti indiscussi dello sleddog sono i cani, che contrariamente a quello che pensano alcune persone non vengono maltrattati. Anzi, la voglia che ha un husky da lavoro di tirare la slitta è indescrivibile, e per i team più grossi servono 3-4 persone a tenere ferma la slitta alla partenza dalla voglia che hanno di correre. Per loro è un gioco, non un lavoro. E si divertono da matti.
Il cane da slitta è di gran lunga il miglior atleta fra i mammiferi conosciuti: con un po’ di allenamento può correre l’equivalente di 2-3 maratone al giorno tirando una slitta, anche per 10-15 giorni di seguito. A pieno regime, consuma circa 10.000 calorie al giorno e ha un metabolismo che può bruciare direttamente i grassi (al contrario dell’uomo che deve prima convertirli in zuccheri semplici).
Quindi, i cani da slitta sono a tutti gli effetti degli atleti e così vanno trattati. Richiedono cure speciali, un’alimentazione calibrata al grammo, e un regime di allenamento studiato.
Il musher, altrimenti detto “l’anello debole del team”, è l’uomo che sta sopra alla slitta. Il compito del musher non è semplicemente quello di stare sulla slitta ed essere trasportato. Niente di più sbagliato.
Da una parte, c’è la fatica fisica: correre, spingere la slitta, camminare nella neve alta, ciaspolare davanti ai cani per aprire una pista e tenere l’equilibrio.
Oltre a questo, c’è anche tutta la fatica che deriva dal dover accudire un team di cani. Un’escursione da due giorni implica la necessità di fermarsi la sera, togliere i cani dalla slitta, controllare il loro stato di salute e dar loro da mangiare. Queste operazioni prendono almeno un’ora, e vanno fatte prima di iniziare la routine da campo (tenda, cena, riposo). La mattina, stessa cosa. Nello sleddog, i bisogni dei cani vengono sempre prima di quelli dell’uomo.
Anche fuori dalla pista, lo sleddog richiede una dedizione costante. Per questo lo sleddog è uno degli sport che richiede più impegno, costanza e dedizione al mondo.
L’addestramento dei cani è un aspetto di fondamentale importanza. Al contrario di altri sport come l’equitazione, dove la persona può controllare l’animale con delle briglie, nello sleddog tutti i comandi sono vocali. Questo significa che un cane deve memorizzare molte istruzioni.
Per questo l’addestramento da sleddog è più difficile dell’agility (percorsi a ostacoli con cani). Nello sleddog, un cane fa quello che dice il conduttore perché si fida e perché che è il suo dovere. Chi ha mai avuto un cane sa che il concetto di “dovere” non è una cosa semplice da insegnare. Ma la sensazione di fiducia reciproca assoluta che si instaura con i tuoi cani, non è uguale a null’altro al mondo.
(Fonte: ilmountainrider.com)